COSA VEDERE

Torre dell'orologio
Parte originariamente del sistema difensivo di Castelnuovo. Nel 1526 per rafforzare la cinta muraria furono costruite sette torri, una delle quali è appunto l’attuale torre civica che costituì anche uno degli accessi del castello. Cessata ogni funzione difensiva, le mura e le torri vennero definitivamente abbattute verso la fine del XVIII secolo, ma venne risparmiata l’attuale torre che fu trasformata in torre civica. Dall'alto si osserva un magnifico paesaggio che spazia dalle crete al chianti.





Chiesa dei SS. Giusto e Clemente a Castelnuovo
Fatta edificare a sue spese da Alessandro Saracini, su progetto di Agostino Fantastici. l'edificio, terminato nel 1846, è a pianta centrale, a croce greca con abside. La facciata neoclassica si caratterizza per il portico antistante l'ingresso a quattro colonne con capitelli in stile ionico e frontone triangolare. Il campanile a vela è posto di lato sulla sommità di uno dei due bracci. Nell'interno, ai lati della costruzione, si inseriscono la cappella Chigi Saracini e la sagrestia. Sopra la porta di ingresso, sorretta da due colonne, è la cantoria che ospita un organo (1842) dei fratelli Agati. Fra i dipinti, è di particolare pregio la tavola (parte centrale di un trittico) di Giovanni di Paolo (1426) raffigurante la Madonna del Rosario. Sull'altare di sinistra è collocata una Deposizione di Alessandro Casolani (1552/1553 - 1607), mentre su uno dei quattro confessionali è dipinta una Sacra Famiglia di Francesco Nasini (1611 - 1695).

Montaperti 
Luogo natale del pittore e scultore Domenico Beccafumi. Striscia di terra "berardinga" nelle crete, il cui toponimo è ricordato sin dal 1023 per un castello dei Berardinghi situato nell'attuale poggio di Montapertaccio. E' noto soprattutto per la storica battaglia del 1260 che nella sottostante piana tra Arbia e Malena vide lo scontro tra Senesi e Fiorentini e la sconfitta di questi ultimi. Oggi a Montapertaccio un cippo, posto al centro di un doppio giro di cipressi, ricorda proprio la celebre battaglia.

Parco delle sculture del Chianti
Il Parco Sculture del Chianti nasce da un’iniziativa dei coniugi Giadrossi, entrambi appassionati d’arte contemporanea. Hanno dedicato a questo progetto 7 ettari di un mistico bosco di querce e lecci, recintato in quanto ospitava fino all’inizio degli anni 90 un allevamento di cinghiali.
Si tratta a tutt’oggi dell’unico esempio di arte contemporanea integrata nella natura in provincia di Siena.
Tre sono le caratteristiche principali del Parco:
• integrazione tra arte e natura
• multiculturalità degli artisti
• diversità dei materiali usati
Il connubio fra le opere e gli alberi, i suoni, i colori, la luce e ogni altro elemento naturale è totale. Infatti qui l'opera dell'uomo non tende a prevaricare la natura, ma ad integrarla ed esaltarla.


Certosa di Pontignano
La Certosa di Pontignano fu fondata intorno alla metà del 1300 ad opera di Bindo Falcone, nipote del cardinale Riccardo Petroni. Del primitivo monastero sono rimaste poche tracce in quanto esso fu totalmente ricostruito nella seconda metà del Cinquecento in seguito ad un incendio che lo distrusse in gran parte. 
Il complesso presenta una pianta pressoché rettangolare articolata in tre zone: la prima destinata ai monaci con le dodici celle situate attorno al chiostro grande, la seconda costituita dalla chiesa e dagli ambienti cenobitici, la terza destinata ai conversi. L’interno è interessato da una vasta decorazione a fresco che ricopre le pareti e le volte e sviluppa un ciclo iconografico iniziato a partire dal 1579 con le scene dipinte da Stefano Cassiani. Sulle pareti sono le Storie di San Pietro e di San Brunone intervallate da figure di santi, evangelisti e padri della chiesa; sulle volte sono rappresentate Storie della Vergine, della Passione di Cristo e di San Giovanni Battista. Le pitture sono generalmente attribuite al Poccetti.
Il complesso monastico è stato acquistato nel 1959 dall’Università di Siena ed è oggi sede di incontri di studio e convegni.